Nella Dolce Vita di Cesenatico . . . il Premio Agrodolce

Fu un “premio di costume, una pseudo pagella per gli idoli della neo-mitologia moderna”. Fu questo il giudizio che la stampa del tempo diede ad Agrodolce, il concorso che tenne banco nelle cronache mondane delle estati del 1963 e ’64.

Il Premio Agrodolce, nella Cesenatico della Dolce Vita, fu un “premio di costume, una pseudo pagella per gli idoli della neo-mitologia moderna”. Fu questo il giudizio che la stampa del tempo diede ad Agrodolce, il concorso che tenne banco nelle cronache mondane delle estati del 1963 e ’64.

Fu un concorso nato dalla considerazione che se molti erano i premi riservati ai più belli e ai più bravi, ancora non ne esisteva uno che facesse emergere chi, fra i personaggi dello spettacolo, fosse più dolce o più agro nei rapporti con il pubblico e con la stampa.

Premio Agrodolce - Archivio Candoli

Efficacemente supportato dall’Azienda di Soggiorno, la manifestazione ebbe una eco vastissima e…furono serate mondane e grandi feste per i dolci (Sandra Milo e Amedeo Nazzari) e gli agri (Maria Callas e Walter Chiari) dell’estate del ’63 e i dolci (Virna Lisi e Gastone Moschini) e l’agro (Giorgio Albertazzi) del ’64.

I “dolci” arrivarono a Cesenatico accolti da applausi e calore, quasi a contraccambiare i loro atteggiamenti di costante cordialità e ampia collaborazione. Ma si presentarono anche gli “agri” per ritirare la botticella d’oro contenente aceto simbolo dell’acidità del personaggio nel gestire i rapporti con la stampa e lo fecero con ironia e spirito di autocritica. A loro poi venne data la possibilità di difesa e nel ’63 Walter Chiari la sfruttò appieno!

Premio Agrodolce - Archivio Candoli

Lo stesso anno la seconda botticella di aceto fu destinata a Maria Callas ma…lei, quasi ad implicita conferma della decisione dei giudici, non si presentò.

La Milo invece non poteva non essere presente.

Premio Agrodolce - Archivio Candoli

Arrivò, seppur tardi, accompagnata da Francois Perier, suo partner nel film “La Visita” e da Antonio Pietrangeli, il regista. Di lei la giuria disse “dolcissima attrice e bella donna, che per amore dell’arte seppe modificare la presenza fisica alle esigenze dell’interpretazione e che seppe mantenere nei rapporti con i giornalisti un rapporto ispirato alla cordialità e alla comprensione”.

Premio Agrodolce - Archivio Candoli

Amedeo Nazzari: “Notissima e popolare figura di attore professionista che per anni rappresentò il cinema italiano come personaggio di primo piano. Lui seppe riconoscere i diritti dell’informazione dei giornalisti, anche nei momenti di maggiore impegno e con loro seppe mantenere sempre calda cordialità e ampia collaborazione”

Poi, l’anno seguente …

Premio Agrodolce - Archivio Stignani

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